Prima metà di marzo.

Fortunatamente nella prima decade di marzo sono ritornate le piogge, con accumulo di circa 70mm.
Non appena il terreno si sarà nuovamente prosciugato inizieremo la preparazione delle colture terreni per le semine primaverili, facendo particolare attenzione a non entrare in campi asciutti in superfice, ma ancora bagnati sotto; il gelo infatti, grande assente di quest'inverno, non verrà più a sminuzzare colture grossolane, quindi non ci possiamo permettere errori.
Cominciando dai terreni più sciolti, la prima semina su coltura già erpicata, sarà quella del favino Divine su Monte Chiodolo, poi seguirà quella dei ceci, per i quali mi serve un terreno che oltre ad essere sciolto, deve essere facilmente controllabile onde evitare che i caprioli possano servirsi tranquillamente.
I tuberi delle patate saranno interrati nella prima decade di aprile, ma dovesse presentarsi l'occasione di anticipare, sicuramente la colgo; come al solito la semina delle patate sarà scaglionata.

Accanto alle piante le potature sono ormai terminate con un mese di anticipo: quest'anno potrebbe e dovrebbe essere un anno buono dopo il flop dello scorso anno.
Nella seconda metà del mese rimangono da fare gli innesti, prima in serra poi in campo, in particolare all'aperto, quando le temperature lo permetteranno. Quest'anno però ne farò veramente pochi in quanto ormai il numero di piante a dimora è notevole, ed anche, non avendo più spazi per nuovi impianti, sarebbe inutile fare nuove piante, ne basta qualcuna di scorta per eventuali fallanze.

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