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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018
Mentre gennaio 2018 chiude con poco più di 20mm e con andamento climatico autunnale(curioso, è il terzo mese di gennaio atipico consecutivo!), già si prospetta un mese di febbraio movimentato: posdomani, giovedì 1 febbraio infatti è prevista una giornata burrascosa con venti forti e piogge, e nei giorni successivi, in particolare dalla prossima settimana dovrebbe arrivare aria fredda e forse anche un pò di neve. Staremo a vedere....

Piantumazione alberi e arbusti: come procedere.

Durante l'inverno, quando non gela, non piove e non c'è neve abbondante al suolo è il momento giusto per mettere a dimora alberi e arbusti d'ogni tipo. Per individuare i posti adatti ai nuovi impianti bisogna inanzitutto non interferire con le servitù presenti e mantenere le distanze dai confini di proprietà. Le principali servitù che possono essere presenti nelle campagne e impediscono l'impianto di alberi sono gli acquedotti, i gasdotti, linee elettriche e telefoniche aeree e sottotraccia. Dalle strade pubbliche vanno mantenute le stesse distanze in uso per i confini di proprietà, che possono essere incrementate usando il buonsenso, nel caso di messa a dimora di alberi di prima grandezza. In collina e media montagna, per l'impianto di nuovi frutteti si utilizzeranno i terreni più adatti, valutandone la disponibilità idrica, la fertilità, la pendenza, l'esposizione, il microclima e la tessitura dei suoli sottostanti. Le caratteristiche di ogni terreno così
L'aria fredda che avrebbe dovuto raggiungere il mediterraneo centrale in questo fine settimana, ha preso un'altra strada più a ovest, tanto che sono previste nevicate sui rilievi della Spagna meridionale e dell'Atlante. In queste ultime giornate ho approfittato delle deboli gelate mattutine per iniziare a vangare i terreni che preparerò per le semine primaverili, in particolare ho vangato 2000mq per la semina del cece ares. Ho eseguito una vangatura superficiale (20/25cm) e grossolana (velocità normale della vanga a 540 giri/min, seconda lenta) confidando che gelerà ancora: è sempre il gelo infatti che sminuzza il terreno in modo ineghagliabile.
Giornata estremamente piacevole quella di ieri, cielo sereno terso, ventilazione occidentale tiepida, con massime intorno a 15°C; questa settimana avremo prima alta pressione sull'area mediterranea centrale, poi un guasto caratterizzato da una depressione di origine nordafricana; rimaniamo sempre in attesa del freddo e della neve, nel frattempo si continua a raccogliere la legna spezzata dal vetroghiaccio. Ma l'aria fredda dov'è? C'è, e se ne sta lassù nella sterminata Siberia, dove la notte artica favorisce la formazione di un anticiclone freddo, con temperature che in questi giorni sono dell'ordine di -50°C. Ad Ojmiakon in Yacuzia, località abitata più fredda del pianeta i termometri stanno facendo segnare -60°C. Riuscirà questa enorme massa di aria gelida a colare verso il mediterraneo centrale, con moto retrogrado, come fece nel gennaio del 1985? Per ora non c'è alcuna avvisaglia. Peccato perchè mi servirebbero temperature di almeno 10°C sottozero per pote

Anguria bianca: che risorsa!

Fortunatamente il vento forte non c'è stato, solo questa mattina un moderato maestrale è riuscito a spazzare via la nebbia fredda che ancora stazionava alle quote collinari. In una giornata nebbiosa e fredda come quella di ieri, meglio starsene in casa con la stufa accesa, e giusto per non sprecare questa sorgente di calore, dedicarsi alla cottura della polpa di anguria bianca, detta anche anguria da mostarda. Ma non sarebbe meglio riposarsi piuttosto che perdere tempo con quest'ortaggio insipido quasi dimenticato da tutti? Qui ci stiamo convincendo che non sarebbe meglio, anzi! Una volta tagliata all'equatore e divisa in dodici mezzi spicchi seguendo le file di semi verdi, si toglie la buccia e si affetta sottile in modo da poter togliere tutti quanti i semi; così affettata si mette in pentola e si fa bollire ad oltranza, è molto acquosa e resistente alla cottura, quindi è impossibile che si attacchi e bruci. Dopo almeno un paio d'ore di cottura una rapida frullata l
Stiamo per uscire da questa prima metà di gennaio caratterizzata da un clima sostanzialmente autunnale: l'uscita potrebbe non essere indolore in quanto una vasta e profonda depressione scenderà dal nordatlantico e porterà aria fredda per mezzo di venti impetuosi che da ponente ruoteranno a maestrale tra domani e mercoledì; le zone più colpite dalla burrasca saranno le regioni tirreniche compresa la Sardegna, noi dovremmo schivarla. Queste giornate freddine e grige sono ideali per dedicarsi alla trasformazione dei navoni in crauti fermentati; è una ricetta veramente semplice ed economica che più economica non si può: raccolti i navoni (o qualsiasi altra rapa) si tolgono le radici, si lavano, si tagliano a spicchi verticali e si affettano sottili 1mm con una mandola; una volta affettati si comprimono energicamente all'interno di vasi in vetro con imbocco di almeno 6/7 cm e si aggiunge solo l'1% di sale in rapporto al peso; si mette un peso sui crauti, si lascia il coperchio
Archiviato dicembre durante il quale il freddo non è mai stato particolarmente incisivo (raggiunti -5°C intorno al 20), il mese di gennaio sta manifestando caratteristiche d'inizio primavera, con vere e proprie alluvioni nevose sulle alpi occidentali e tempo spiccatamente mite e variabile sull'Appennino settentrionale. In vivaio è il momento buono per seminare le poche specie raccolte nell'autunno 2017, in particolare Sorbo domestico e Perastro; da seminare anche il Melo fiorentino raccolto nel 2016 che ho messo in ammollo per alcuni giorni. Dopo la pulitura dei semi (che per queste rosacee sono a granella), fatta in dicembre dopo aver lasciato macerare i frutti per tutto l'autunno nel caso del perastro, e dopo aver separato la polpa per trasformarla in composta nel caso del sorbo, si procede alla semina in contenitore per poi esporla al freddo dei mesi invernali: la vernalizzazione del seme per queste specie è necessaria per ottenere una germinazione regolare entro il
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Durante il primo mese dell'inverno 2018 abbiamo già avuto diversi fenomeni tipici degli ultimi decenni, di forte entità e breve durata; in questo il nuovo inverno sembra non discostarsi da quelli che lo hanno preceduto, sostanzialmente condizionati da un susseguirsi di correnti nord-atlantiche/sud-atlantiche: l'anticiclone siberiano da molto tempo non riesce più ad estendere la sua influenza sulla penisola italiana, per cui mancano le forti gelate per periodi di settimane o mesi, e le lunghe nevicate con accumuli importanti e persistenti almeno sui versanti settentrionali. Il prologo dell'inverno 2018 risale al 13 novembre con l'abbondante e pesante nevicata che da 800m in su ha sorpreso le piante ancora con le foglie, spaccandone molte soprattutto nei boschi tegliati di recente. In quell'occasione a 500m siamo stati fortunati, ma non sapevamo cosa stava per sopraggiungere. Infatti il 13 dicembre si è ripresentato con una consistenza che non si vedeva dagli anni 8