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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Febbraio chiude senza precipitazioni.

L'intero mese di febbraio è trascorso come se fossimo stati ad inizio primavera: niente pioggia, niente neve, niente gelo. Questo mi ha permesso di cominciare a vangare le superfici per le semine primaverili ed anticipare la semina dell'orzo nudo Rondo, per la quale ho spesso l'ultimo avanzo di seme poco bello ma sano risalente al 2014: chissà se nascerà.... Quotidianamente ho continuato ha raccogliere legna secca un po' ovunque, ma ce n'è ancora parecchia. Nella seconda metà del mese ho messo a dimora 24 noccioli della varietà Tonda delle Langhe prevenienti dal cuneese (Darko Angelov), ed ottenuti da talee basali; i due gruppi principali a MZ e L. Oggi, primo marzo, è tornata la pioggia, spero solo non duri 2 mesi.

Metà febbraio, la situazione comincia a preoccupare.

Raggiunta la metà di febbraio, fanno due mesi con precipitazioni scarse e andamento siccitoso; per ora il terreno appare asciutto in superficie, ma è ancora fresco in profondità. Potrei già mettere giù le patate, ma memore del gelo tardivo del 2017 e della nevicata del 5 maggio 2019 mi guardo bene dal farlo; ho comunque la terra vangata quasi pronta. Intanto adesso è il momento giusto per potare, con luna discendente, quindi ho già iniziato da alcuni giorni con le drupacee, le quali nel frattempo, a causa delle temperature sempre nettamente sopra media, hanno già iniziato la fioritura, sebbene con molta cautela. Per il resto la stagione non aiuta neanche a programmare le coltivazioni per l'estate, quindi per il momento stò facendo un censimento di tutte le varietà che ho a disposizione, tirando fuori quelle più adatte a sopportare siccità ed alte temperature: le robe africane, miglio, fagiolo dolico (in realtà non ne ho quasi più), zucca serpente ma anche girasole e pomodori var

Fine gennaio.

Gennaio chiude con temperature miti e scarse precipitazioni, complessivamente non oltre 15mm: di fatto siamo entrati in un periodo siccitoso con correnti ovest- nord ovest e frequente innesco del vento di caduta dalle Alpi. Il terreno è ancora bagnato in profondità, ma un sottile strato superficiale asciutto mi ha consentito di vangare alcuni superfici destinate ad orto senza sporcare troppo gli attrezzi; ora però se non dovesse più gelare queste colture asciugando diventerebbero un pessimo insieme di zolle dure  e poco gestibili, ma credo che da qui alla fine dell'inverno ci sarà ancora spazio per qualche sbuffo di aria gelida. Approfittando del phoen degli ultimi giorni di gennaio sono anche riuscito a preparare 3 piccole superfici con la vangatrice sulle quali ho seminato manualmente il saragolla turchesco, il poulard di Ciano, e un miscuglio sperimentale con monococco e veccia selvatica; so bene che se non piove o nevica a breve, non faranno niente di bello, ma si trattava d