Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2018

Zucchine a nastro!

In extremis raggiunti i 30°C l'ultimo del mese; giugno è stato piovoso fino al 14 poi le precipitazioni si sono bruscamente interrotte. Le zucchine sono entrate in piena produzione e dimostrano come si possa coltivare senza ulteriori concimazioni al sovescio, senza irrigazione se viene dal cielo e senza sarchiare se le specie infestanti accompagnatrici sono poi anche commestibili (aspraggine, cicoria e grespino). L'orzo rondo invece ha confermato la sua estrema delicatezza scomparendo quasi del tutto dove era stato seminato su sodo; al tempo stesso qua e là in mezzo al favino ne sono cresciute delle gambe anche belle che mi danno un indicazione: il prossimo autunno, ad ottobre, lo semineremo assieme al favino divine. Per il resto con la fine di giugno abbiamo completato tutti gli orti estivi, ora si passa alle semine delle brassicacee per gli orti autunnali: verze e rape.

Inizio raccolta zucchine.

Durante questa settimana abbiamo raccolto le prime zucchine nostre, un'ibrida tra l'ortolana di Faenza e la verde di Milano, della quale teniamo i semi da oltre 20 anni. Almeno le prime sono venute senza irrigazione e senza concimazione dopo che la semina diretta era stata fatta da Nadia il 25 aprile; ora non piove da 10 giorni, e se continua così poi ci toccherà anche bagnarle, ma basterebbe un acquazzone per risparmiarci la fatica. Il terreno era stato vangato quest'autunno togliendo la paglia del farro coltivato lo scorso anno; precedentemente era rimasto incolto per molti anni; poi è stato rivangato questa primavera tre giorni prima della semina diretta.

Inizio raccolta Legumi.

Iniziata oggi la raccolta delle lenticchie Elsa, le quali erano state seminate quest'autunno (...) Essendo state soffocate dalle margherite (....) pensavo non ce ne fossero nemmeno più, ma invece a piccoli gruppi o anche isolate hanno resistito un pò ovunque ed anche con delle piante belle  e robuste; non ce ne saranno da vendere, ma solo per autoconsumo e scorta seme; devo raccoglierle velocemente prima che le margherite vadano a seme, poi trinciare tutto, così poi vediamo se quelle che cadono a terra riescono a produrre prima dell'autunno. Purtroppo ho anche fatto la scemenza di spargere lì poche manciate di monococco dei beoti, ed ora mi spiace trinciarlo, così una parte di margherite andrà comunque a seme.

Cicerchia pelosa contro Farro monococco.

Immagine
Nel nostro appezzamento che chiamiamo "il basso", un terreno argilloso e franoso difficile da lavorare e sempre invaso da "infestanti toste" come equiseti, gramigna, menta acquatica, e romici, già nel 2016 avevamo fatto una semina autunnale di farro monococco che dopo la siccità del 2017 avevamo trinciato e lasciato ricrescere senza alcuna altra operazione; all'inizio di questa primavera la copertura risultava discreta anche se da troppo fitta a rada e si notava già qualche cespuglietto di Lathyrus hirsutum e Vicia sativa ssp segetalis, sempre presenti in questo terreno asfittico e inzuppato d'acqua nei mesi invernali (nonostante siano stati fatti dei drenaggi per bonificare la frana); a fine aprile dopo un paio di settimane senza precipitazioni sembrava tutto a posto, ma maggio e la prima metà di giugno hanno portato piogge regolari e abbondanti le quali si sono dimostrate ideali per lo sviluppo di queste leguminose tipiche dei terreni argillosi molto umidi

Quasi finiti i trapianti negli orti estivi.

Eravamo scampati ai forti temporali di ieri, ma siamo stati centrati da ben due temporali stanotte: il terreno è sempre bagnato. Negli ultimi giorni abbiamo continuato a trapiantare piantarole di pomodori e zucche; di zucche in particolare ne abbiamo messe giù parecchie perchè era riuscita molto bene anche la semina diretta. Negli anni abbiamo migliorato anche le distanze d'impianto di queste specie, scegliendo 220cm tra le file e 110 sulla fila; in particolare 220cm tra le file mi permettono di effettuare una vangatura per una larghezza fissa di 160cm con terreno asciutto e prima che le piante inizino a svilupparsi con decisione per togliere le erbe spontanee. Per le zucche classiche del genere Cucurbita cerchiamo sempre di disporre più file affiancate dove il terreno è pianeggiante, fresco,  molto fertile, e infestato da gramigna: infatti queste zucche allegano frutti nascondendoli all'interno delle folte macchie di vegetazione ingarbugliata che formano; per le zucche del g

A saperlo prima....

A saperlo prima questo era l'anno adatto per seminare ombrellifere e liliacee, ed in particolare carote e cipolle, anche se in realtà non disponiamo di appezzamenti adattissimi per questi ortaggi. Per entrambe le colture avrei dovuto cominciare a preparare i terreni fin dall'autunno in modo da averli molto ben affinati e liberi da "infestanti" questa primavera; poi avrei dovuto procedere con la semina diretta al più presto possibile: con le carote abbiamo ottenuto un paio di annate buone in passato, mentre le cipolle le abbiamo raccolte solo quando abbiamo trapiantato i bulbi, mai con la semina diretta. La grande famiglia delle ombrellifere è composta da specie  biennali, che vanno a seme il secondo anno poi muoiono, e quindi si raccolgono per il consumo alla fine del primo anno in autunno inverno. La famiglia delle liliacee invece è composta da specie che mediamente prediligono la riproduzione per via vegetativa tramite bulbi ipogei o epigei; le liliacee coltivate

Orti estivi in stand-by.

Non mi piace ricorrere a inglesismi, ma lo stand-by è proprio la parola ideale per definire l'attuale attesa del caldo estivo necessario per far partire gli orti estivi. Le specie più ricorrenti nella composizione degli orti estivi sono tutte annuali, vale a dire che nascono, fioriscono e vanno a seme nel corso della bella stagione, poi muoiono. Ne consegue che soprattutto quelle tra di loro originarie delle aree tropicali del pianeta hanno uno ciclo veloce, in particolare quando incontrano condizioni di umidità, temperatura e nutrimento ideali. Però occorre sempre ricordare che "presto e bene, raro avviene", per cui forzare eccessivamente il ritmo di crescita delle piante orticole con eccessivo apporto di azoto a rapida cessione, irrigazione abbondante e frequenti lavorazioni del terreno può portare a risultati mediocri soprattutto in fatto di qualità dei raccolti. Forzare il ritmo di crescita delle piante per raccogliere presto gli ortaggi equivale a far invecchiare

Primavera 2018 archiviata.

Archiviato maggio e assieme anche la primavera: maggio è stato un pò terribile con precipitazioni regolari e temperature fresche che solo nella terza decade hanno ripreso un pò quota. Precipitazioni spesso a carattere temporalesco ma fortunatamente per noi mai eccessivamente sgarbate, che hanno portato circa 120mm. Ora il problema è l'eccesso d'acqua nel terreno e il timore è che ne venga dell'altra già dalla prossima settimana; le colture estive non traggono certo forza da queste situazioni, quelle "africane" poi risultano quasi impraticabili, infatti il fagiolo dolico è nato in piccolissima percentuale e non si sviluppa, il miglio non lo abbiamo nemmeno seminato e la zucca serpente mancata nella semina diretta è ancora in serra nei plateau. Anche ortaggi più classici come pomodori, zucche varie e meloni rimangono in attesa del caldo attorniate da un gran proliferare di infestanti, omeglio erbe spontanee alle quali  è giovata la primavera piovosa. Le patate