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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Buriana in arrivo.

Direi che tre giornate di sgombro neve manuale e motorizzato possono bastare; da questa notte inizia l'irruzione fredda siberiana e per almeno 3 giorni le temperature non saliranno sopra 0°C; 40/50 cm di neve che grazie alla schiarita odierna si assesterà, dovrebbero bastare a proteggere piante e colture dal gelo intenso; nella notte tra martedì e mercoledì sono previsti fino a -15°C. Chissà come reagiranno le piante a questa ennesima dura prova, penso in particolare alle numerose specie mediterranee che ho messo a dimora negli ultimi decenni; la coperta nevosa comunque proteggerà anche loro, ed anche il fatto che non siano previsti venti intensi in concomitanza della diminuzione di temperatura giocherà a loro favore. Poi non sarà ancora finita, perchè da giovedì arriverà aria calda sulla massa di aria gelida stagnante in Val Padana, e di solito il copione prevede: prima altra neve, che si tramuta in pioggia a partire dal crinale appenninico, col rischio di gelicidio laddove si

Inverno a scoppio ritardato

Esattamente fra una settimana potremmo ritrovarci in una situazione sgradevole, con la buriana a portarci giornate di gelo, ossia giornate durante le quali la temperatura non sale sopra gli 0°C. L'arrivo del gelo siberiano sul centro europa è ormai cosa certa, per il centronord Italia si tratta solo di stabilire l'esatta entità dei fenomeni prevalentemente invernali, ai quali scamperà solo l'estremo sud della penisola. Durante la settimana dovrebbe nevicare a più riprese, speriamo si formi una coltre nevosa utile a proteggere le colture e le radici delle piante; da domenica la bora come al solito dovrebbe portare giornate gelide e serene, ma non è detto, potrebbe anche trattarsi di bora scura con altra neve. Intanto sono contento di aver resistito alla tentazione di potare le piante da frutto, le avrei solo indebolite, poi col freddo staranno ferme un altro mese, quindi avrò tutto il tempo necessario. Mò vado a preparare altra legna secca da ardere, e me la porto in g

Caprioli, simpatici bastardi.

Proprio stamattina presto sotto casa ho contato 10 caprioli tutti assieme, con una stagione non particolarmente fredda, e con la neve che ha quasi completamente sgomberato il terreno. Anche la scorsa settimana avevo contato 9 caprioli tutti assieme nei pressi di Sasso, intenti a brucare il frumento dopo averlo scoperto dalla neve. Oggi pomeriggio poi è stato provvidenziale un sopralluogo per una decina di giovani meli piantati da una conoscente: infatti i caprioli, sempre loro, erano riusciti a sollevare le reti metalliche di protezione, mangiucchiando i rami giovani, e producendo alcuni sfregamenti sui fusti. I raduni di caprioli sono tipici dei periodi più gelidi e nevosi dell'inverno, e danno forma a vere e proprie mandrie; in concomitanza di questi raduni tra gennaio e febbraio ai maschi spuntano le nuove corna, e ciò li rende particolarmente impazienti e frenetici nell'utilizzarle. Questo è il periodo ideale per censirli, e l'aumento degli individui per mandria che

Farro monococco, il cereale quasi selvatico.

Coltiviamo questo cereale da pochi anni, in quantità dal 2013 dopo una moltiplicazione del seme fatta in casa; negli ultimi due anni siccitosi il nostro monococco, del quale non conosciamo l'origine esatta, ha dimostrato in coltura di non essere poi così rustico come speravamo, ma anzi di esserlo meno del farro dicocco. Probabilmente la delusione è dovuta al fatto che questa specie (triticum monococcum) originaria di aree montuose tra Turchia e Kurdistan, maltollera siccità e alte temperature ( o forse solo le alte temperature....), generando spighe brevi e striminzite all'apice  che contengono grani spesso prividi. Nel 2017 in conseguenza della forte siccità ho deciso di non mietitrebbiare il nostro monococco in quanto la produzione era stata assolutamente inconsistente sia in quantità che in qualità. Ho così colto l'occasione per tentare una semina su sodo semplicemente trinciando la superficie seminata e aggiungendo seme a spaglio per uniformare il più possibile la colt

Aperta l'ultima anguria bianca.

L'ultima anguria bianca è giunta fino al 6 febbraio, mentre altre 5 delle 22 iniziali si sono spatassate prima che riuscissi ad aprirle: peccato, quest'anno cominceremo prima ad adoperarle. L'ultima ricetta che ho escogitato è stata quella delle frittelle salate, una ricetta semplicissima che qui è piaciuta molto: 50% farina più o meno grossolana di monococco, 50% polpa cotta e frullata di anguria bianca, 1gr di sale ogni 100gr di farina; friggere con olio di semi di girasole dividendo la pastella in piccole frittelle irregolari tramite due cucchiai. Adoperando polpa di zucca butternut (o qualsiasi altra zucca arancione) e mettendo poco zucchero al posto del sale potete ottenere allo stesso modo delle frittelle dolci, ma mi raccomando va bene friggere, ma massimo una volta alla settimana! Considerato che queste zucche ci evitano di tenere le galline, con tutto l'impegno che comportano, da questa stagione ne coltiveremo qualcuna in più e le metteremo in vendita ad un