Gennaio, raccolta legna secca.

Gennaio procede senza colpo ferire: nessuna precipitazione e temperature sopra la media con ricorrente innesco di venti di caduta dall'arco alpino; modeste e brevi irruzioni d'aria fredda da nordest interessano solo le regioni centro meridionali adriatiche.

E' il momento giusto per raccogliere legna nei boschi, nelle scarpate e nelle siepi, e ce n'è ancora in abbondanza in conseguenza delle siccità degli anni scorsi e del gelicidio di dicembre 2017.
Quest'anno stò raccogliendo quasi solo legna secca di salice: non è vero che la legna delle salicacee non è un buon combustibile, a parità di peso i legnami seccati hanno tutti lo stesso potere calorico, quindi quello di salice è solo più ingombrante.
Quando le piante seccano in piedi conviene aspettare a tagliarle finchè la loro corteccia si stacca e le frasche cadono; allo stesso modo tagliando piante vive conviene lasciare la legna nel bosco fin quando la corteccia si stacca, quindi sollevare la legna da terra e accatastarla in posizione verticale perchè rimanga il più possibile  asciutta: non c'è quindi alcun bisogno di immagazzinare grandi quantità di legna a coperto, basta una piccola scorta da reintegrare manimmano che serve.
Fare la legna è anche abbastanza faticoso, inutile quindi manipolare la legna quando è fresca, meglio aspettare che sia secca e priva di corteccia; tra l'altro la corteccia è un pessimo combustibile ed è molto più utile per incrementare la sostanza organica nel bosco o volendo anche per pacciamare.

Perchè quindi continuare a ceduare il bosco sistematicamente se si possono raccogliere notevoli quantità di legna secca senza toccare le piante vive? La risposta è una sola: perchè nessuno vuole più piegare la schiena e tutti vogliono lavorare solo con le macchine, anche se ciò è palesemente insostenibile, sia come dispendio energetico, sia dal punto di vista economico.

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