Fine autunno, inizio inverno.

Con novembre è finito anche l'autunno meteorologico, un autunno nella media dal punto di vista delle precipitazioni, piuttosto caldo come temperature, anche se a metà di novembre è arrivato il primo sbuffo di aria siberiana seguito da una prima nevicata estemporanea a quote collinari.
Le semine autunnali sono andate bene, anche dove ho azzardato dei ristoppi su sodo, come per il monococco e le lenticchie; unica semina incerta è stata l'ultimo terzo di superficie di cece ares, coperto con la vangatrice un pò troppo tardi, e nato sparsamente rispetto ai primi 2/3 coperti con doppia passata di erpice a dischi quando il terreno era ancora secco. L'aver aspettato molto a coprire i ceci, quando le prime piogge abbondanti si erano già verificate, è stato un errore: infatti questi nel frattempo erano già ammuffiti o germinati in gran parte. Allo stesso tempo i ceci riseminati per primi nel primo terzo, sono nati benissimo, ma adesso sono già troppo alti per affrontare le gelate invernali: staremo a vedere come andrà a finire.

La raccolta della frutta è finita, rimangono solo i frutti d'interno-chioma di un paio di annurche sovraccariche: anche quest'anno non ho potuto fare a meno di notare come questa frutta, sulla carta meschina, in realtà continui a ingrossarsi e a maturare finchè la pianta ha ancora foglie verdi, prolungando di molto la produzione; i frutti veramente meschini alla fine sono una piccola percentuale che rimane a disposizione della fauna selvatica.

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