Siamo incappati in una fase di tempo molto instabile e piovoso, e nei prossimi giorni ci sarà anche un calo delle temperature con le minime che scenderanno sotto i 10°C, soglia critica per la coltivazione in pieno campo di pomodori e cucurbitacee; fortunatamente i nostri pomodori sono ancora nei plateau in serra, e di zucche, zucchine e meloni in campo ne abbiamo seminati solo una piccola parte.

Se da una parte questo maltempo intralcia e ritarda i lavori nei campi, dall'altra porta almeno due fattori positivi: il primo è l'abbattimento dei pollini delle graminacee, tutt'altro che trascurabile, il secondo e il prolungamento del periodo durante il quale è possibile raccogliere erbe selvatiche commestibili fresche, prima che queste fioriscano e vadano a seme.
Infatti quest'anno la primavera umida e piovosa seguita all'irruzione di aria fredda siberiana è stata molto propizia per la raccolta di numerose specie selvatiche, attività nella quale Nadia si è ampiamente sbizzarrita: in ordine alfabetico asprelle, aspraggine e asparagi, bietole e borraggine, carota selvatica, capsella e cicoria, grespino, malva, papavero e piantaggine, rucola selvatica, strigolo, tarassaco, valerianella le più gettonate.
Qualche anno fa consideravamo alcune di queste specie solo come terribili infestanti, ora raccoglieremo anche il seme di quelle meno invadenti per mantenerle in buona concentrazione nei posti adatti ad ognuna di esse, se necessario modificando anche i cicli colturali pur di raggiungere lo scopo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Novembre nella norma.

Luglio al caldo in compagnia degli istrici.

Mese di Maggio.