Aprile ogni giorno un barile.

Quest'anno il detto è pienamente attuale; permangono anche temperature basse, quasi sempre sotto ai 10°C nelle prime ore del mattino; marzo ha portato in dote acqua in abbondanza e i terreni sono bagnati tanto che non si riesce ad entrarci coi mezzi: alla lunga potrebbe diventare un problema molto serio per lo slittamento troppo in avanti delle semine primaverili.

D'altronde le semine primaverili in campo sono quasi sempre problematiche e di rado danno grosse soddisfazioni. Bisognerebbe evitare al massimo le semine di cereali e legumi in primavera, ricorrendo a semine autunnali più rischiose ma anche più soddisfacenti quando vanno a buon fine.
Le varietà di legumi e cereali minori adatte alla semine autunnale nelle zone a clima mediterraneo non lo sono altrettanto in quelle a clima continentale, pertanto sono particolarmente preziose tra di esse quelle con valenza più ampia nel sopportare basse temperature e precipitazioni abbondanti.
Quest'anno abbiamo verificato che il cece Ares rinato da solo alla fine della scorsa estate è riuscito a passare l'inverno con temperature fino a -12°C, anche con l'aiuto di una spessa coltre nevosa; è la prima varietà di cece che ci riesce, e si aggiunge a diverse varietà di lenticchie (Gaia ed Elsa le principali) e a diverse varietà di favino (compreso il Divine).
Anche le varietà di pisello proteico e da consumo fresco possono essere utili a questo scopo, e prossimamente verificheremo le capacita della roveia.

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