Ingresso nella primavera 2018.

L'ingresso nella primavera 2018 sta manifestando strascichi decisamente invernali; in conseguenza della recente forte ondata di freddo siberiano questi postumi dell'inverno probabilmente persisteranno almeno fino a Pasqua. Con l'ultima nevicata di sabato 3 marzo, la coltre nevosa ha raggiunto lo spessore medio di 50cm, che per ora coprono ancora interamente la campagna: mediamente questo spessore si riduce di 5cm al giorno, e se non gela di notte, o si alza il vento caldo, anche più rapidamente.
 Di conseguenza lavori nei campi bloccati, con un certo rimpianto per non aver vangato il terreno dove intendo mettere le patate.
Essendo ormai pressochè impossibile il ritorno del grande gelo, procederò con l'inizio delle potature già durante la settimana, cominciando coi nocciòli per passare subito dopo a mandorli ed albicocchi.
Non è per niente scongiurato invece il rischio di gelate tardive, le quali potrebbero influire negativamente su semine e trapianti sia in vivaio che nell'orto.
Mi auguro che questa ondata di gelo sia stata sufficiente a liberarci dai parassiti provenienti da climi più caldi, come piralide del bosso, cimice asiatica, zanzara tigre, capnodio e anche qualcuno col quale non ho avuto a che fare; c'è da dire che negli anni 60, 70 ed 80 del secolo scorso di ondate di questa intensità se ne verificavano due o tre per ogni inverno, ed erano quelle che liberavano il territorio da pullulazioni indesiderate.

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