Stiamo per uscire da questa prima metà di gennaio caratterizzata da un clima sostanzialmente autunnale: l'uscita potrebbe non essere indolore in quanto una vasta e profonda depressione scenderà dal nordatlantico e porterà aria fredda per mezzo di venti impetuosi che da ponente ruoteranno a maestrale tra domani e mercoledì; le zone più colpite dalla burrasca saranno le regioni tirreniche compresa la Sardegna, noi dovremmo schivarla.
Queste giornate freddine e grige sono ideali per dedicarsi alla trasformazione dei navoni in crauti fermentati; è una ricetta veramente semplice ed economica che più economica non si può: raccolti i navoni (o qualsiasi altra rapa) si tolgono le radici, si lavano, si tagliano a spicchi verticali e si affettano sottili 1mm con una mandola; una volta affettati si comprimono energicamente all'interno di vasi in vetro con imbocco di almeno 6/7 cm e si aggiunge solo l'1% di sale in rapporto al peso; si mette un peso sui crauti, si lascia il coperchio socchiuso e la fermentazione inizia entro 24h; l'unica avvertenza è far si che la salamoia prodotta dall'acqua delle rape le ricopra sempre, sia quando il livello aumenta durante i primi giorni, sia quando poi diminuisce con lo smorzarsi della fermentazione: se la salamoia trabocca a causa della fermentazione, alla fine può essere necessario ripristinarne il livello.
I crauti sono pronti dopo 10/12 giorni, e durano molto a lungo, praticamente fino a quando vengono consumati.

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