Gennaio 2021 passa senza colpo ferire.

Gennaio è stato un mese tranquillo: ad esclusione dell'ondata di freddo della prima decade il clima è stato abbastanza mite e le precipitazioni comprese nella media. Terreni sempre bagnati o molto bagnati quasi mai gelati.

Il periodo è ideale per fare programmi per la prossima primavera, che equivale a preparare i semi dei vari ortaggi, con la consacrazione delle varietà migliori e la bocciatura di quelle che non si sono dimostrate adatte. Dopo un 2020 disastroso per le leguminose, mi è rimasto veramente poco da seminare di ceci Ares, lenticchie Gaia e favino Divine. Subentrano la veccia sativa e la roveja che si sono dimostrate molto rustiche, ma al tempo stesso poco interessanti per il consumo: non credo rimangano altre leguminose da provare visto anche il fallimento del fagiolo dolico negli anni scorsi, quindi la nuova specie in rotazione per arricchire i terreni è il girasole, non azotofissatore ma in grado di produrre biomassa da sovesciare.

Quest'anno perdo l'appezzamento di Monte Chiodolo che avevo in affitto, e acquisisco il Lavacello dell'Adriana. Purtroppo naufraga il mio progetto di mettere mandorli dietro Monte Chiodolo, e per il momento non ho altri posti ideali per questo tipo di coltivazione.

Per il resto a gennaio passo il tempo a raccogliere e tagliare legna secca, passatempo che pratico volentieri utilizzando solo muscoli e attrezzi manuali, l'unico metodo che si può considerare veramente sostenibile nell'utilizzo della legna da ardere.

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