Prima metà di novembre molto piovosa.

Nella sua prima metà il terzo mese autunnale porta molta acqua la quale potrebbe essere già sufficiente per riavviare fenomeni franosi: speriamo che durante la seconda metà la gran quantità d'acqua che ha saturato il terreno defluisca senza fare troppi danni.
Semine dei cereali ferme, altri lavori fermi salvo le raccolte di girasole e nespole, è tempo quindi di fare qualcosina anche in vivaio, sempre a livello hobbistico, coi semi delle poche specie raccolte quest'anno: albicocco selvatico e franco, borsolo, corniolo, pochissimo ribes delle pietraie e stop, salvo pochi grammi di semi di melo fiorentino del 2018 e qualche mandorla che ci togliamo di bocca.
A proposito di drupacee proprio oggi Teresa mi ha di nuovo segnalato la presenza fino alla fine dell'estate del capnodio nero nel suo frutteto; ho poi trovato articoli che riferivano di un forte e preoccupante aumento di questo insetto nei frutteti collinari della Romagna, una nuova battaglia quindi è già iniziata, e bisogna escogitare qualcosa per difendere le drupacee senza ricorrere all'uso di prodotti chimici, tra l'altro poco efficaci verso questo coleottero buprestide in grado di far seccare le piante in poco tempo: un'idea mi è venuta proprio stasera.

Fino a venerdì 15 novembre erano già caduti 120mm,  fortunatatamente con piogge mai sgarbate, ma negli ultimi quattro giorni il quantitativo è più che raddoppiato portandosi a 270mm.
Settembre e ottobre avevano portato circa 75mm entrambi, ed entrambi sottomedia, soprattutto ottobre.

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